du 4 au 7 mai 2019
Date de sortie 7 mars 2018 (1h 37min)
De Dario Albertini
Avec Andrea Lattanzi, Francesca Antonelli, Giulia Gorietti
Genre Drame
Nationalité italien
Synopsis : Manuel vient d’avoir 18 ans. Il est temps pour lui de quitter le foyer pour jeunes dans lequel il a vécu ces dernières années, depuis l’incarcération de sa mère. Mais la liberté retrouvée a un goût amer. Errant dans les rues de son quartier en banlieue de Rome, Manuel tente devenir un adulte responsable. Pour que sa mère obtienne l’assignation à résidence, il doit prouver aux autorités qu’il peut veiller sur sa elle. Manuel pourra-t-il aider sa mère à retrouver sa liberté sans perdre la sienne ?
Recensione di Giancarlo Zappoli venerdì 8 settembre 2017
Manuel, al compimento dei diciotto anni esce dall’istituto per minori privi di un sostegno familiare e deve reinserirsi in un mondo da cui è stato a lungo lontano. Sua madre, che è in carcere, può sperare di ottenere gli arresti domiciliari solo se lui accetta di prenderla in carico. Si tratta di una responsabilità non di poco conto.
Ci sono film che ‘raccontano’ una storia. Ce ne sono altri che ‘vivono’ la vicenda che si sta sviluppando sullo schermo. È il caso di Manuel in cui Dario Albertini trasforma l’anno e mezzo di riprese in un processo esperienziale in cui la partecipazione dell’autore si è trasferita al giovane Andrea Lattanzi il quale appunto ‘vive’, non ‘interpreta’ il ruolo di Manuel.
Sul suo volto e nella sua fisicità trascorrono tutti gli slanci e le paure che possono attraversare un ragazzo che, nel momento in cui rientra nella società, accetta di prendersi cura della madre con tutto quello che ne può conseguire.
Manuel ha trascorso diversi anni in una casa-famiglia retta da religiosi e Albertini ci mostra (senza bigotteria ma anche senza un anticlericalismo di maniera) come in quella istituzione si seguano gli assistiti con i pregi e i difetti, con le attenzioni e le tenerezze che si possono trovare in condizioni simili anche nelle istituzioni totalmente laiche.
Manuel quindi non esce da una ‘prigione’ ma da un luogo in cui ha ricevuto ma anche dato quando gli veniva richiesto. Ora è fuori, esposto alla tentazione della cocaina ma anche consapevole della necessità di rimettere ordine in un appartamento messo sottosopra anni prima dall’irruzione dei carabinieri e, di conseguenza nella vita di sua madre. Dovrebbe essere lui ad avere bisogno di un punto di riferimento e invece gli si chiede di diventarlo a sua volta per una donna che è stata segnata dall’esperienza del carcere e che può contare solo su di lui per tornare a vivere una vita quasi normale. Il sentimento filiale si scontra con la consapevolezza delle scarse forze a disposizione. Manuel sente che il passaggio da un’adolescenza protetta a un’età adulta che gli sta velocemente precipitando addosso è un carico pesante che non sa se sarà in grado di reggere. Albertini sa come farci ‘sentire’ sia le sue azioni che i suoi pensieri.