Du 28 avril au 1er mai 2018
Date de sortie 13 décembre 2017 (1h 35min)
De Leonardo Di Costanzo
Avec Raffaella Giordano, Valentina Vannino, Martina Abbate
Genre Drame
Nationalité italien
Synopsis
Naples. Aujourd’hui. Giovanna, travailleuse sociale combative de 60 ans, fait face à une criminalité omniprésente. Elle gère un centre qui s’occupe d’enfants défavorisés et offre ainsi une alternative à la domination mafieuse de la ville. Un jour, l’épouse d’un criminel impitoyable de la Camorra, la jeune Maria, en fuite avec ses deux enfants, se réfugie dans ce centre. Lorsqu’elle lui demande sa protection, Giovanna se retrouve confrontée, telle une Antigone moderne, à un dilemme moral qui menace de détruire son travail et sa vie…
Napoli ai giorni nostri. Giovanna è una donna che lavora nel sociale e che si deve confrontare quotidianamente con le problematiche sociali della città. Il centro che dirige offre un luogo protetto in cui crescere e giocare dopo le ore di attività scolastica a bambini che potrebbero finire precocemente a far parte della manovalanza camorristica. Un giorno Maria, madre di due bambini, chiede e trova rifugio, con il consenso di Giovanna, in un monolocale che appartiene al centro. La quale però non sa che si tratta della giovane moglie di un boss della camorra ricercato per un efferato omicidio.
Al suo secondo lungometraggio non documentaristico Leonardo Di Costanzo sfata la regola non scritta secondo la quale a un buon film di esordio ne segue un secondo non alla stessa altezza qualitativa.
L’intrusa infatti non solo conferma che Di Costanzo sa come entrare nel vivo dei temi che affronta ma che sa girare anche con modalità di ripresa e con scelte di location non ancorate a presunti stilemi obbligati. Chi ricorda L’intervallo troverà qui la stessa sensibilità autoriale veicolata da riprese e montaggio diversi. Di Costanzo acquisisce la fisicità al contempo controllata ed empatica della danzatrice Raffaella Giordano e le affida il ruolo di Giovanna, una donna che quotidianamente deve sottoporre al banco di prova della realtà e del pre-giudizio le sue scelte che sono dettate dall’esigenza di stare vicina ai più deboli. I quali però a loro volta ritengono di avere acquisito uno status che consente loro di ergersi a giudici.
È ciò che accade quando Maria chiede aiuto portando però addosso il marchio della ‘moglie del camorrista’. Non importa che sia bisognosa di un rifugio che le consenta di prendere le distanze da un mondo che l’ha attratta quando era una ragazzina poco più grande di quelli che il centro ospita ogni giorno. Le altre mamme non approvano la sua presenza. All’interno della gabbia triangolare (i cui vertici sono costituiti da Giovanna e collaboratori, da Maria e dai genitori dei bambini che frequentano il centro) si trova Rita. È a lei che va garantito un futuro diverso dal presente che già ha iniziato a segnarla e la fa vergognare di suo padre. È a lei che sua madre guarda cercando di nascondere le lacrime, rivedendo se stessa e cercando, come può e come sa, di proteggerla. È un’impresa ardua che richiede delle scelte anche non facili. Come quelle che debbono compiere le Giovanne e i Giovanni che operano ogni giorno nel sociale con strutture cooperative, sostituendo con umanità, professionalità e passione uno stato latitante.