AMARE AMARO

amare-amaro  du 27 au 30 novembre

durée 1h30  drame

film réalisé par Julien PAOLINI 2018

avec Syrus Shahidi, Virginia Perroni, Celeste Casciaro

SYNOPSIS

Gaetano, jeune homme taciturne, vit au chevet de son père dont il gère seul la boulangerie. Malgré le succès de ses baguettes, le jeune français né de mère sicilienne n’a jamais été intégré par la communauté du petit village sicilien. Lorsque son frère aîné, truand notoire, décède au cours d’un crime vengeur qu’il provoque en causant la mort de deux personnes, Gaetano choisit d’assumer ses responsabilités familiales et de l’enterrer près de sa mère. Mais sur l’île, le poids de la tradition est omniprésent. La maire, Enza, fait régner la loi comme une baronne de la pègre. D’après la tradition les gens de mauvaise nature ne peuvent être enterrés près des honnêtes gens. Elle refuse l’accès au corps à Gaetano. Un différend envenimé par l’amour fou qu’éprouve Anna, la fille d’Enza, pour Gaetano. Embrassant sa cause, elle encourage son petit-ami à aller au bout de sa mission, quitte à se mettre en danger lui et les siens.

amare_amaro it

LA TRAGEDIA DI ANTIGONE RIVISITATA IN UN PICCOLO FILM SILENZIOSO SUI PERICOLI DELL’INAZIONE.

 Recensione di Tommaso Tocci

Un tranquillo paesino siciliano è scosso da un episodio di violenza in cui Giosuè rimane ucciso dopo aver causato la morte di altre due persone. Gaetano, fratello di Giosuè, è il fornaio del paese, con i cui abitanti va d’accordo nonostante la diffidenza diffusa nei confronti della sua famiglia, vista come outsider per le origini metà siciliane e metà francesi. Pur consapevole delle colpe di cui si è macchiato il fratello, Gaetano ne reclama il corpo per dargli giusta sepoltura, trovando però un muro nelle autorità del villaggio, rappresentate dal sindaco Enza e dal maresciallo dei carabinieri. In compagnia di Anna, sua fidanzata e figlia di Enza, il silenzioso fornaio parigino decide di sfidare l’ordine cittadino per riprendersi il corpo del fratello.

Su questa plumbea rivisitazione dell’Antigone, confinata tra i palazzetti e i negozi di un letargico villaggio siciliano e invertita nel genere del protagonista, il regista Julien Paolini innesta la sua stessa dualità franco-italiana per parlare di dolorosa contemporaneità (il pigro scivolamento verso il sospetto dello straniero non appena si esce dai binari del quotidiano) e di etica universale (appoggiandosi a Sofocle per dare peso alla dignità funebre).Fare del personaggio principale un uomo rende Gaetano (Syrus Shahidi) una figura quasi cristologica e al tempo stesso allude a un’aggressività sopita che arricchisce di sfumature nuove la sua indole trattenuta nel sopportare gli strali dei paesani. Come un coro sgangherato, questa galleria di volti e tipi locali è la parte più debole del film, appesantita da difficoltà recitative e da alcuni dialoghi che sembrano essere passati, non indenni, da una lingua all’altra.

Tanto meglio fa perciò Paolini nella sua ricerca dei silenzi: quelli della fotografia del luogo, la cui bellezza formale sembra tristemente vuota, quelli di Gaetano, ma anche quelli di Enza, una Celeste Casciaro la cui autorevolezza è del tutto interiorizzata. L’isolamento del re Creonte è distillato in lei attraverso lo spazio domestico, e Tony Sperandeo, che di autorevolezza malvagia ha tinto una carriera intera, gli fa da curioso contraltare come maresciallo dalle mani legate e dalla divisa sbottonata.

Altalenante nei valori produttivi, Amare amaro cresce però sottopelle a scapito di tutto e tutti, come fa il suo protagonista che abbandona il pane nel forno per visitare gelatai e macellai alla ricerca di un corpo svanito. “Il mio uomo non parla, ma agisce”, afferma Anna prima che si compia la tragedia; e questo piccolo film silenzioso sui pericoli dell’inazione sa conciliare l’inconciliabile.