L’enlèvement (Rapito)

l'enlèvementdu 4 au 7 novembre

De Marco BELLOCCHIO (2023) durée 2h15

avec Enea SALA, Fausto ALESI, Paolo PIEROBON, Barbara RONCHI, Leonardo MALTESE

Film italo-franco-allemand qui s’inspire de l’histoire vraie d’Edgardo Mortara, jeune garçon juif, enlevé de force à sa famille bolonaise, en 1858, pour être élevé comme chrétien. Dans le quartier juif de Bologne (qui faisait alors partie des Etats du Pape), les soldats du pape font irruption dans la maison de la famille Mortara. Sur ordre du cardinal, ils ont été envoyés pour s’emparer d’Edgardo, le fils de 6 ans. Selon le témoignage d’un ancien serviteur, le garçon a été secrètement baptisé lorsqu’il est tombé malade alors qu’il était enfant. La loi pontificale est indiscutable, il doit recevoir une éducation catholique. Ses parents se battent pour le revoir, soutenus par une opinion publique de plus en plus opposée au pouvoir de l’Eglise. Mais le pape n’accepte pas de rendre l’enfant. Au fur et à mesure qu’Edgardo grandit dans la foi catholique, le pouvoir temporel de l’Eglise diminue et l’unification de l’Italie commence.

locandina

Bologna, 1858. Edgardo Mortara, un bambino ebreo di quasi sette anni, viene sottratto alla sua famiglia e consegnato al « Papa Re » Pio IX. La motivazione ufficiale fornita dal Diritto canonico è che a sei mesi il bambino era stato battezzato e dunque non può che ricevere dalla Chiesa un’educazione cattolica che lo « liberi dalle superstizioni di cui sono imbevuti gli ebrei ». I genitori di Edgardo, Momolo e Marianna, non si rassegnano e continuano a cercare di riavere il figlio, sollevando un caso internazionale che vedrà schierati contro il Papa la comunità ebraica mondiale, la stampa liberale e persino Napoleone III. Ma Pio IX non teme la disapprovazione di nessuno, rispondendo alle richieste di restituire Edgardo alla sua famiglia con un « non possum » e il sorriso serafico di chi si ritiene al sopra delle umane regole. E nonostante il clima sia quello risorgimentale la Chiesa rimane inamovibile, contando sulla sua sedicente inviolabilità.

Marco Bellocchio sceglie una storia che aveva già attratto l’interesse di Steven Spielberg e la realizza con una comprensione profonda del momento storico in cui si è svolta l’azione e della complessità dei rapporti fra Stato e Chiesa.